Il 29 giugno 2016, la Corte d’Appello belga ha ribaltato la decisione di primo grado del Tribunale di Bruxelles contro Facebook.
Il Tribunale di primo grado di Bruxelles aveva ritenuto Facebook responsabile per la violazione della legge sulla privacy belga per aver utilizzato cookie per monitorare soggetti non registrati su Facebook e che non avevano prestato il proprio consenso al trattamento dei loro dati personali. Facebook era stato multato 250.000 € al giorno, fino all’adempimento. Ulteriori informazioni sono disponibili qua, in inglese.
La decisione era basata sulla legge privacy belga ed era valida sono in Belgio. Tuttavia, sarebbe stato un importante precedente giurisprudenziale che avrebbe potuto portare a un’ulteriore frammentazione delle norme a tutela della privacy nell’UE, dando la possibilità’ alle autorità garanti locali di spingere la propria competenza “oltre” il confine nazionale.
La Corte d’appello belga ha, però, ritenuto privo di fondamento il procedimento instaurato dall’autorità garante della privacy belga. Inoltre, ha stabilito che i tribunali belga non hanno competenza su Facebook Irlanda, soggetto che processa i dati per l’Europa, e su Facebook Inc., la società madre negli Stati Uniti. La decisione non è ancora disponibile, ma fonti (qua e qua) riferiscono che la Corte d’Appello ha sostenuto che i “tribunali belga non hanno competenza internazionale su Facebook Irlanda, dove son processati i dati riguardanti l’Europa”.
Il procedimenti di merito inizieranno nel 2017. Il Garante Privacy belga ha comunicato che valuterà se appellare la decisione.
Versione originale pubblicata su Technethics in inglese nel settembre 2016
Original version pubblished on Technethics on September 2016